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Autore The Hitcher (2008)
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 31-05-2008 18:15  
Trama: John Ryder è un pazzo psicopatico che attende sulle strade incauti automobilisti per soddisfare la sua sete di sangue e violenza. Durante una sera di pioggia, due fidanzati, Grace e Jim, quasi lo investono.
Pieni di sensi di colpa per non essersi fermati subito, inconsapevoli di chi sia veramente, lo accolgono sull'auto successivamente in una stazione di servizio. Ma di lì a poco la vera natura del serial killer viene allo scoperto. E' l'inizio di un lungo interminabile incubo per la coppia di giovani, sopratutto perchè la polizia addebita a loro le vittime di Ryder ...

Commento: L'industria cinematografica americana di intrattenimento ormai non sa più dove pescare per sopperire alla cronica mancanza di idee e novità, in questo caso sono andati a riprendere un film del 1986 con Rutger Hauer nel ruolo del pazzo che tramite l'autostop adesca le sue vittime (da notare che il film ebbe anche un seguito visto da quasi nessuno). Anche stavolta gli sceneggiatori hanno dimostrato la loro genialità nella variazione base del film : il protagonista non è un ragazzo ma bensì la sua giovane fidanzata, Grace, una avvenente Sophia Bush (normalmente specializzata in serial televisivi) perennemente in minigonna e che dimostra maggiore forza e capacità reattiva del fidanzato Jim (un poco credibile Zachary Knighton, anche lui arriva dalla tv), che durante il film vediamo stralunato e dedito solo alla fuga senza mai reagire con il pazzo assassino alle costole.
La trama, per il resto, ricalca il film originale, Sean Bean (visto spesso in ruoli di cattivo) è impietosamente messo a confronto nel ricordo cinematografico con Rutger Hauer a fare il temibile autostoppista, John Ryder, che attende un passaggio per scatenare la sua ira omicida. In questo caso i due automobilisti, Jim e Grace, non hanno troppa voglia di entrare nel suo "wall of casualties" e gli danno filo da torcere, peccato che l'intento iniziale del killer poi si trasformi e diventi qualcosa d'altro, causando il fatto che ogni volta che la coppia sembra in salvo, si trova ad affrontare continuamente la minaccia. Una lepre dalle lunghe orecchie che mal gestisce la strada ci introduce alle atmosfere del film.
Il film è prodotto tra gli altri da Michael Bay, e la cosa si vede tutta in quanto i mezzi usati sia per gli inseguimenti che per le scene d'azione sono sicuramente adeguati, vedrete scontri rocamboleschi on the road, elicotteri e spari in corsa.
Dopo un inizio che poteva davvero sconfortare (musica allegra e scenette adolescenziali) parte praticamente subito l'azione e la fotografia inizia a oscurarsi e sporcarsi, i luoghi diventano desertici e poco rassicuranti nella loro solitudine (la coppia di fidanzatini sta andando da delle amiche di lei nel New Mexico) e il tasso di splatter si alza progressivamente (ci sono delle scene non propriamente per stomaci candidi) per diventare un autentico mattatoio durante i suoi 84 minuti, senza risparmiare nessuno, dove le fronti sono bersagli privilegiati.
Film di questo tipo fanno subito dubitare di poter essere retti senza cadere nella noia dato che sanno molto di deja vu e certe scene sono di una banalità disarmante (l'incontro con il commesso nella stazione di servizio e le fasi dei colloqui con la polizia), ma riconoscendo i limiti del film da subito (e l'assoluta disparità di confronto con l'originale), intelligentemente il regista Dave Meyers (autore sopratutto di videoclip) lascia perdere di intensificare le parti di approfondimento (presenti nel primo film con il dualismo vittima/carnefice) e si dedica soprattutto all’azione, dove una sorta di sadica gioia nel procurare morte, si trasforma in una ossessione di trasformazione (capirete vedendolo che significa) e la cosa permette di aumentare il tasso di adrenalina, arrivando a una sorpresa impensabile e a far si che tutti coloro che si trovano a contatto con i due fuggitivi si trovino in pericolo, allargando con il bacino delle vittime anche lo spettro d’azione dell’assassino e delle possibilità di sorpresa.
Non possiamo certo parlare di thriller on the road di qualità (come era l‘originale) dato che solo Bean è minimamente credibile, (il quarto protagonista è un poliziotto, interpretato da Neal McDonough, davvero poco caratterizzato) il finale è a dir poco terribile, ma il ritmo tenuto sempre alto, un sottofondo di assoluta inadeguata capacità da parte di tutti di fermare Ryder, non ultime delle belle scene sotto la pioggia, ce lo fanno gustare come un passabile divertimento di poche pretese che passa presto e neppure lascia troppo sporco il water dopo aver tirato lo sciacquone per liberare il cervello e dedicarci a film di ben altra importanza. In questo tipo di pellicole con protagonisti giovanili e che cercano di portare al cinema sopratutto i ragazzi, se ci pensiamo, la cosa non è davvero del tutto becera e disprezzabile, per chi interessa poi la produzione non dispensa di fare delle scene in cui la Bush si mostra in scena con accattivanti mutandine.
Dovremmo chiedere le tante citazioni del grande Alfred Hitchcock, campate assolutamente per aria nella trama, a cosa sono dovute (la doccia e il motel per Psyco e delle scene de Gli Uccelli che Grace vede in dvd), speriamo che il fantasioso produttore Michael Bay non dica che è dovuto al fatto che le lettere iniziali del titolo del film e del cognome del maestro collimano.
Qualcuno potrebbe anche vedere un po’ di Tarantino e Death Proof, negli scontri, con una bella automobile iniziale gioia dei collezionisti e attira donne definita “trappola per tope”, ma di sicuro sappiamo usciti dalla sala che abbiamo assistito a un film che se fosse finito cinque minuti prima sarebbe stato meglio (vedere per credere, e quella citazione da Se7en proprio non gira per nulla)
In definitiva un film limitato al momento della visione, che riprende un buon film degli anni 80, che però nonostante le premesse di poca fantasia riesce ad essere il minimo sindacale accattivante per le buone scene d’azione e d’inseguimento, possiede una valida dose di splatter e il respiro, per quanto minimo, del fascino “On the road“. Certo, se avete altro da fare vi consigliamo di non lasciare stare a cuor leggero l’altro impegno per onorare questo.

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 01-06-2008 16:28  
come solito kubrico recensisce ogni cosa, anche le più insignificanti pellicole. Andare a trovare un citazionismo nella doccia, mi sembra alquanto pretenzioso e per il resto il film è completamente privo di una ragione d'essere.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 01-06-2008 16:58  
l'unico aspetto interessante di questa pellicola è vedere come la citazione di Gli uccelli serva da promo al remake dello stesso film per il produttore (di the Hitcher), Michael Bay.
Per il resto, parliamo di un filmetto che si tiene in piedi senza infamia e senza lode fino a 3/4, per poi cedere a battute e situazioni parodistiche. Regia anonima che in più punti non sà che pesci pigliare.
Omissis: divertente anche il capovolgimento sessuale del protagonista, rispetto all'orginale.

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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